Di Mulino F. M. Direttore di The Trading

Titolo: Piazza Affari: Tra Borsa Italiana è Dipendenti emergono tensioni e paure
Euronext società Francese che ha assorbito Euronext parrebbe non essere in grado di gestire una realtà complessa e storica come Borsa Italiana, The Trading ha tentato di far luce sull’evento storico che ha portato al “Primo sciopero nella storia di Borsa Italiana”.
Giovedì 27 giugno 2024, i lavoratori hanno incrociato le braccia per due ore, dalle 14:00 alle 16:00, per protestare contro diverse criticità. Si tratta di un evento mai accaduto prima in centinaia di anni della storia della storica realtà italiana assorbita dalla società Francese, ciò evidenzia le fragilità dell’azienda e la situazione in cui versano i lavoratori, problematiche che certamente non sono nata ieri, ma si trascinano da tempo, infatti i sindacati già da tempo discutevano con l’azienda le questioni, ma la loro complessità era giunta ad un punto di stallo, quindi le Sigle sindacali che difendono i lavoratori hanno deciso di indire un primo sciopero per far comprendere all’azienda che intendono tutelare i lavoratori anche se dovesse rendersi necessario con azioni sindacali di forte impatto nazionale, europeo è mondiale.
Si consideri che Piazza Affari è una delle sedi storiche delle borse Europee, conosciuta in tutto il mondo.
Al momento, non ci sono ancora molte reazioni esterne allo sciopero di Borsa Italiana del 27 giugno 2024. Questo è dovuto principalmente al fatto che lo sciopero si è concluso solo poche ore fa (alle 16:00 ora italiana) e la notizia è ancora in fase di diffusione a livello internazionale. Tuttavia, possiamo aspettarci che nei prossimi giorni alcune testate giornalistiche e analisti finanziari esteri commentino l’evento. Alcune possibili reazioni potrebbero includere:
Preoccupazione per l’impatto sulla stabilità del mercato azionario italiano: Lo sciopero potrebbe essere visto come un segnale di instabilità nel sistema finanziario italiano, con potenziali ripercussioni negative sugli investitori stranieri.
Interesse per le motivazioni dei lavoratori: Le testate giornalistiche esterne potrebbero approfondire le ragioni dello sciopero, come le preoccupazioni per il futuro occupazionale e le richieste di migliori condizioni di lavoro, mentre gli analisti potrebbero valutare le potenziali conseguenze a lungo termine dello sciopero per Borsa Italiana e per il mercato azionario italiano ed europeo in generale. Ieri l’Indice FTSE MIB ha chiuso comunque con un dato negativo.
Le Motivazioni dello sciopero:
I sindacati First Cisl, Fabi e Fisac Cgil hanno proclamato lo sciopero per denunciare:
Preoccupazioni per il futuro occupazionale: Incertezza legata al passaggio a Euronext e al timore di tagli al personale.
Mancati aumenti salariali: Richiesta di adeguamento degli stipendi al nuovo contratto nazionale del credito e di una più equa distribuzione dei dividendi.
Sovraccarico di lavoro: Turni massacranti, frequenti straordinari e carenza di personale, a discapito della qualità del lavoro.
Perdita di autonomia: Preoccupazione per la centralizzazione decisionale in mano a Euronext a scapito delle società italiane del gruppo.
Impatto: Lo sciopero ha avuto un impatto limitato sulle negoziazioni, che sono comunque proseguite durante le due ore di astensione dal lavoro. Tuttavia, la protesta ha acceso i riflettori sulle criticità vissute dai lavoratori e ha portato ad un confronto con l’azienda.
Reazioni:
Lavoratori: Soddisfazione per la buona adesione allo sciopero e per aver portato all’attenzione dell’opinione pubblica le loro problematiche.
Sindacati: Determinati a proseguire la mobilitazione se le richieste non saranno accolte e a cercare un confronto costruttivo con l’azienda.
Borsa Italiana: L’azienda ha preso atto delle proteste e si è detta disponibile al dialogo con i sindacati per trovare soluzioni condivise.
Sviluppi futuri:
I sindacati valuteranno eventuali ulteriori azioni di protesta se non si troveranno soluzioni concrete ai problemi sollevati.
L’azienda e i sindacati si siederanno al tavolo per un ulteriore confronto costruttivo e per cercare di trovare accordi che rispondano alle esigenze di entrambe le parti.
Lo sciopero è stato un evento storico per Borsa Italiana, che non aveva mai visto i suoi dipendenti incrociare le braccia prima d’ora. La protesta ha messo in luce le difficoltà del settore finanziario in Italia e le preoccupazioni dei lavoratori per il loro futuro. Sarà importante seguire gli sviluppi futuri per capire come si risolveranno le tensioni tra lavoratori e azienda e le eventuali ripercussioni sui Mercati.
Ieri il Direttore di The Trading era presente in loco, l’aria era chiaramente pesante, la tensione palpabile.
The Trading ha Intervistato ponendo domande significative i Sindacati e l’azienda la FIST CISL ha risposto nel merito con affermazioni che non possono non destare preoccupazioni per il Futuro di Borsa Italiana e per i lavoratori.
Comunicazione e trasparenza: La mancanza di comunicazione e trasparenza da parte di Euronext potrebbe aver alimentato le tensioni tra azienda e lavoratori. Un dialogo aperto e costruttivo è fondamentale per risolvere le criticità. Chiaramente l’azienda è consapevole del fatto che l’eventuale non risposta agli interrogativi della stampa è comunque una risposta per l’opinione pubblica.
Foto: First Cisl con alcuni lavoratori e il Delegato territoriale Alberto Buoso, che intervistato da The Trading così risponde alle domande:

Al lato il Delegato territoriale FIRST CISL

Alberto Buoso

Intervista (Sciopero Dipendenti di Borsa Italiana – Euronext)

Quali sono le ragioni principali che hanno portato allo sciopero e quali sono le vostre richieste concrete all’azienda?


Quattro le materie di rivendicazione sindacale. Profonda è innanzitutto la preoccupazione delle Organizzazioni Sindacali per la tenuta occupazionale sul territorio nazionale. Mentre si delineano progetti di delocalizzazione e near shoring di intere aree di attività al di fuori dei confini nazionali, l’azienda continua a rifiutarsi di fornire garanzie e di intraprendere percorsi condivisi di tutela dei posti di lavoro e di valorizzazione delle professionalità esistenti.

Secondo tema è quello legato alla questione salariale: a fronte delle recenti dinamiche inflazionistiche, la scelta della parte datoriale di non corrispondere gli aumenti salariali previsti dal rinnovato CCNL del settore del credito attraverso assorbimento degli ad personam, rappresenta l’ultimo di una serie di episodi che evidenziano la volontà del Gruppo di non voler proteggere il potere di acquisto dei lavoratori italiani. Una decisione peraltro ancora più incomprensibile considerando i risultati record registrati dalle stesse società italiane del Gruppo negli ultimi anni e soprattutto nel 2023.

Terzo punto di profondo disagio e preoccupazione è legato all’organizzazione del lavoro. A seguito di strutture organizzative che nel corso del tempo sono divenute sempre più fragili, nel Gruppo Borsa Italiana è diventato sistematico e oramai strutturale il ricorso al lavoro straordinario, al lavoro di sabato, festivo e perfino notturno, unito ad una gestione insostenibile della reperibilità, mettendo a repentaglio la salute psicofisica dei lavoratori.

Ultimo elemento di rivendicazione sindacale è legato al tema della governance e della progressiva perdita di autonomia direzionale e strategica delle società italiane del Gruppo Borsa Italiana. A fronte della rilevanza nazionale dell’infrastruttura di mercato, come volano per la crescita economica e la stabilità finanziaria del nostro paese notiamo un progressivo trasferimento al di fuori dell’Italia dell’indirizzo strategico del Gruppo, e di uno spostamento dei ruoli apicali in altre aree geografiche del gruppo Euronext.

Tutti e quattro i punti sopra menzionati crediamo confermino la volontà del Gruppo Euronext di disinvestire progressivamente dall’Italia, scelta questa che desta profonda preoccupazione per la tenuta della competitività complessiva del sistema Paese, oltre che per le evidenti e potenziali ricadute occupazionali e depauperamento delle professionalità presenti sul territorio italiano.

Chiediamo all’azienda di sederci attorno ad un tavolo , avendo delle proposte “nero su bianco” a fronte dei problemi sopra citati,

Avete avuto modo di intavolare un dialogo con la dirigenza di Borsa Italiana? Se sì, con quali esiti?

Ci siamo più volte seduti con l’azienda che prima negava i problemi.., ora li riconosce , ma la soluzione continua a latitare….

Cosa vi attendete in seguito allo sciopero?

Aprire un tavolo costruttivo, con proposte serie…

Pensate che lo sciopero impatterà sul mercato azionario?

PARZIALMENTE! ABBIAMO DECISO IN MODO RESPONSABILE DI LIMITARE L’AZIONE DI SCIOPERO CON L’INTENZIONE DI DARE UN SEGNALE FORTE, IN ATTESA DI UNA GENUINA POSTURA COLLABORATIVA DELLA CONTROPARTE.

Avete preoccupazioni per quanto riguarda l’impatto dell’AI (Intelligenza artificiale) sui posti di lavoro e sulle competenze professionali dei dipendenti?

IL TEMA DELL’AI È MOLTO COMPLESSO. L’UE È INTERVENUTA CON UNA DIRETTIVA CHE CI ASPETTIAMO CHE LA CONTROPARTE VOGLIA PERSEGUIRE RISPETTANDO LA RATIO CHE NE HA PORTATO LA STESURA E NON SEMPLICEMENTE AD UN ADEMPIMENTO FORMALE.

In che modo secondo voi Borsa Italiana potrebbe favorire la riqualificazione dei lavoratori per aiutarli ad adattarsi alle nuove esigenze del mercato del lavoro nell’era dell’intelligenza artificiale?

Con un vero dialogo con i rappresentanti dei lavoratori di Borsa Italiana e con aggiornamenti continui.

Quale messaggio Borsa Italiana dovrebbe considerare con attenzione primaria?

Applicazione del CCNL Credito.., sugli orari!! e rientrare velocemente da tutte le situazione “emergenziali, sulla gestione dei lavoratori.


Luca Zanotta & Alberto Buoso

The Trading attende risposte ai questi posti a Borsa Italiana e alle altre Sigle sindacali.

Leggi anche l’intervista a:

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