Di Mulino F. M. Direttore di The Trading

Negli articoli precedenti, abbiamo approfondito le ragioni dello sciopero storico del 27 giugno 2024 presso Borsa Italiana, dando voce al sindacato First Cisl e Fabi. Ora, per offrire una panoramica completa delle criticità e delle richieste, completiamo il quadro con l’intervista al sindacato Fisac Cgil.

Il 27 giugno 2024, un evento senza precedenti ha scosso Borsa Italiana: per la prima volta nella sua storia, i dipendenti hanno incrociato le braccia per due ore, scioperando contro le criticità aziendali.

Alla base di questa protesta, le preoccupazioni di un futuro incerto, con il timore di tagli al personale, delocalizzazioni, mancati aumenti salariali e un sovraccarico di lavoro insostenibile. I lavoratori lamentano inoltre una perdita di autonomia decisionale, con il potere accentrato in mano a Euronext, la società francese che ha acquisito Borsa Italiana.

In questo scenario di tensione, la FISAC CGIL LOMBARDIA, ha deciso di scendere in campo per difendere i diritti dei lavoratori. The Trading ha intervistato, Gabriele Poeta Paccati Segretario Generale Segretario Generale Lombardia, per approfondire la loro posizione e le loro richieste.

Intervista alla FISAC CGIL Milano

Foto: A sinistra il Segretario Generale Fisac Cgil Milano Gabriele Poeta Paccati

Quali sono le ragioni principali che hanno portato allo sciopero e quali sono le vostre richieste concrete all’azienda?

Quattro motivazioni:
Salario: gli aumenti derivanti dal rinnovo del CCNL ABI sono stati assorbiti integralmente. Il che significa che gli stipendi nonostante il forte impatto dell’inflazione sul potere di acquisto, non hanno beneficiato degli aumenti contrattati a livello nazionale.
Orari: la riorganizzazione continua che i dipendenti devono gestire dal momento dell’acquisizione di Euronext del 2021, ha ormai portato ad un uso eccessivo e disinvolto di tutte le flessibilità gestionali: straordinari, reperibilità, lavoro notturno sabati e domeniche ecc… i dipendenti ne hanno subito un aggravio in termini di carichi di lavoro e di appesantimento -fino a situazioni estreme e non tollerabili che ci sono state segnalate dai lavoratori.
Occupazione: la continua riorganizzazione prevede lo spostamento progressivo di importanti lavorazioni su altre sedi all’estero.la preoccupazione manifestata dai lavoratori è del tutto co comprensibile: ci saranno esuberi?
Nello stesso tempo assistiamo alla progressiva perdita di autonomia direzionale del gruppo Borsa italiana.
Su questo abbiamo chiesto precise garanzie sul piano professionale e sul piano occupazionale.
Infine abbiamo la necessità di ripristinare adeguate relazioni sindacali per poter gestire questa fase difficile. Non deve sfuggire a nessuno che quando parliamo del gruppo Borsa italiana ci ritiriamo a una importante infrastruttura dei mercati finanziari, il cui funzionamento il cui buon funzionamento è necessario anche allo sviluppo dell’economia italiana.
Quello che mi preme sottolineare è che noi ci stiamo mobilitando anche a presidio di un interesse pubblico.

Avete avuto modo di intavolare un dialogo con la dirigenza di Borsa Italiana? Se sì, con quali esiti?

Gli sviluppi di questa vertenza sono ancora tutti imprecisati. Naturalmente il nostro scopo è quello di ripristinare normali relazioni all’interno delle quali si possano discutere tutte le questioni e trovare le soluzioni migliori.
L’occupazione è il nostro principale problema.

Cosa vi attendete in seguito allo sciopero?

Abbiamo avuto una grande adesione da parte di tutti i dipendenti del gruppo. Questo significa che tra le persone che lavorano in queste società c’è ormai una ampia consapevolezza circa la problematicità del destino di questo gruppo. Ma c’è anche la consapevolezza che è necessario promuovere una azione collettiva.
Per la prima volta probabilmente nella storia di queste società i lavoratori si sono uniti per far fronte comune a un problema che è percepito come collettivo e che solo nell’ambito di un’azione collettiva può trovare una soluzione.

Pensate che lo sciopero impatterà sul mercato azionario?


Non è il nostro obiettivo.

Quali sono le vostre preoccupazioni per il futuro di Borsa Italiana e dei suoi dipendenti? Temete che questo sciopero possa portare a esternalizzazioni o tagli al personale?


Lo sciopero è un diritto costituzionale. Non ci possono essere azioni ritorsive. di nessun tipo. È anche ingenuo pensare che in caso diverso noi staremo semplicemente a guardare. Peraltro vorrei sottolineare che noi questo sciopero l’abbiamo proclamato proprio per evitare esternazioni e tagli del personale chiedendo impegni concreti alla controparte per la tenuta occupazionale e per valorizzare le professionalità dei lavoratori. Lavoratori che peraltro svolgono un lavoro cruciale per l’economia del paese. Questo non va mai dimenticato.

Avete preoccupazioni per quanto riguarda l’impatto dell’AI sui posti di lavoro e sulle competenze professionali dei dipendenti?

L’impatto dell’intelligenza artificiale non è attualmente prevedibile né qui né né in altri settori. Sappiamo che ci sarà e bisogna prevenirlo. Il modo migliore è investire sul capitale umano, sulla formazione. Siamo nel pieno di una transizione digitale che investe tutta l’economia: l’economia sta diventando digitale. Occorrono risposte all’altezza partendo dalla cura che si deve avere nella formazione delle persone.

Quale messaggio considerare con attenzione primaria Borsa Italiana?

I dipendenti del gruppo Borsa italiana hanno chiesto esplicitamente soluzioni e risposte ai problemi per i quali sono scesi in sciopero.
Ora spetta alla dirigenza del gruppo considerare con attenzione questa mobilitazione e i suoi contenuti.
Bisogna intraprendere una strada completamente diversa rispetto al passato.

Leggi anche l’intervista a:

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