Il Gruppo Deutsche Börse è una società che gestisce lo scambio di azioni e altri titoli. Come società di assistenza per i servizi di transazione, dà alle compagnie e agli investitori accesso ai mercati globali. L’azienda ha sede nel centro finanziario di Francoforte/Reno-Meno e ha anche una presenza globale con circa 9.000 dipendenti: in Lussemburgo, Praga, Londra e Zugo, a New York e Chicago, a Hong Kong, Singapore, Pechino, Tokyo e Sydney – e in altri in tutto il mondo.
Nel 2001 e nel 2004 Deutsche Börse è stata in negoziato per l’acquisizione del London Stock Exchange, ma l’operazione non è mai riuscita. Nel 2006 la società è entrata in competizione con il NYSE per l’aggregazione con Euronext; quest’ultimo si è però integrato con il NYSE.
Deutsche Börse controlla tra l’altro il mercato di strumenti derivati Eurex (in joint venture con la SWX, la Borsa svizzera), e la società Clearstream, che si occupa del deposito accentrato e della liquidazione degli strumenti finanziari negoziati sul mercato tedesco e, più in generale, europeo.
Le radici della Borsa di Francoforte risalgono alle fiere medievali. La Fiera d’Autunno di Francoforte fu menzionata per la prima volta nel giorno dell’Assunzione nel 1150. Questo probabilmente ha avuto origine nell’XI secolo come fiera del raccolto. Da quando l’imperatore Ludovico il Bavarese aggiunse all’offerta una fiera di primavera nel 1330, la città è diventata un luogo di importanti scambi di merci e denaro. Attraverso le fiere, la produzione di beni per conto dei clienti si è trasformata in produzione di beni per un mercato di vendita nazionale aperto.
All’inizio del XVI secolo, Francoforte era diventata così prospera grazie alle sue famose fiere, che Lutero descrisse la città come il “buco d’argento e d’oro” dell’Impero tedesco. Con l’immigrazione di mercanti dai Paesi Bassi e dalla Francia, perseguitati a causa della loro fede protestante, nel corso del XVI secolo si stabilirono a Francoforte anche il commercio all’ingrosso e il settore bancario. Commercianti da grandi parti d’Europa venivano a Francoforte per fare affari.
Poiché non esisteva una valuta uniforme né in Europa né nel Reich tedesco e i paesi erano divisi in molte piccole aree economiche, ciascuna con il proprio sistema monetario, per pagare a Francoforte veniva utilizzata un’ampia varietà di tipi di monete. Di conseguenza, il sistema monetario di Francoforte si è rivelato estremamente difficile. La confusa abbondanza di mezzi di pagamento ei tassi di cambio non vincolati rendevano possibili l’usura e la frode. Nel 1585, i commercianti fieristici si unirono per stabilire tassi di cambio uniformi al fine di contrastare questa dilagante follia delle monete. Oggi, questo evento è considerato l’ora della nascita della Borsa di Francoforte.
D’ora in poi, un gruppo di commercianti si incontrava regolarmente durante la fiera per aggiornare i prezzi uniformi e vincolanti del settore. Il termine “Burs” o “Börse” è stato documentato per questa assemblea dal 1605.
Il termine “borsa” deriva da Bruges, in Belgio, nel XV secolo. Ha descritto un raduno regolare di ricchi commercianti italiani in piazza ‘ter buerse’. Questo mercato prende il nome dalla famiglia patrizia residente ‘van der Beurse’ (latino ‘bursa’ – borsa).
Nel 1625 apparve il primo listino ufficiale, che elencava le tariffe medie di dodici tipi di moneta. Il più antico tariffario di Francoforte esistente risale al 1721. Conteneva 16 tassi di cambio. Inizialmente, gli incontri si sono svolti nello spazio aperto davanti al municipio di Francoforte, il “Römer”. Solo nel 1694 si trasferirono nella casa “Großer Braunfels” a Liebfrauenberg. L’edificio più importante e spazioso della città fu così adibito a luogo di ritrovo permanente.
Nel 1666 furono emanati i primi regolamenti di borsa, un ‘Ordine in cambiali e transazioni mercantili’, che portarono all’istituzione di un’amministrazione borsistica ufficiale. All’inizio, in borsa venivano effettuate solo transazioni di cambio con monete e “cambiali”.