Euro
La stabilità monetaria internazionale dell’immediato dopoguerra non durò a lungo. I disordini dei mercati valutari internazionali minacciarono i prezzi instaurati nell’ambito della politica agricola comune, uno dei principali pilastri dell’allora Comunità economica europea. Successivi tentativi di conseguire una stabilità dei tassi di cambio, furono scoraggiati dalle crisi del petrolio e da altri shock, fino a quando, nel 1979, venne avviato il Sistema monetario europeo (SME).
Lo SME si basava su un sistema di tassi di cambio usato, per mantenere le oscillazioni delle valute partecipanti entro un intervallo ristretto. Questo approccio completamente nuovo, rappresentò una forma di coordinamento delle politiche monetarie tra i paesi dell’UE, senza precedenti, e funzionò bene per oltre un decennio. Fu però sotto la presidenza di Jacques Delors che i governatori delle banche centrali dei paesi dell’UE, redassero la “relazione Delors” sulle modalità per conseguire l’UEM.
Da Maastricht all’euro e all’area dell’euro, 1991-2002
La relazione Delors proponeva un periodo preparatorio suddiviso in tre fasi, comprese tra il 1990 e il 1999, per giungere a un’Unione economica e monetaria e all’area dell’euro. I leader europei accettarono le raccomandazioni contenute nella relazione Delors.
Il nuovo trattato sull’Unione europea, che conteneva le disposizioni necessarie per la creazione dell’Unione monetaria, fu approvato durante il Consiglio europeo di Maastricht, nei Paesi Bassi, nel dicembre 1991.
Dopo un decennio di preparativi, l’euro venne introdotto il 1° gennaio 1999, durante i primi tre anni fu “invisibile”, in quanto utilizzato solo a fini contabili e per i pagamenti elettronici. Le monete e le banconote entrarono in circolazione il 1° gennaio 2002, e in 12 paesi dell’UE si assistette al passaggio alla nuova valuta più rilevante della storia.
Dollaro Americano
Il dollaro U.S.A., venne unanimemente scelto come unità monetaria degli Stati Uniti il 6 luglio 1785. Fu la prima volta che una nazione adottava un sistema decimale per la valuta.
Fino al 1791, il valore del dollaro era legato a quello dell’argento o dell’oro o a una combinazione dei due. Dal 1792 al 1873, il dollaro era supportato liberamente da oro e argento, in rapporto di 15 a 1, con un sistema chiamato bimetallismo. Attraverso una serie di cambiamenti legislativi avvenuti tra il 1873 e il 1900, l’importanza dell’argento fu via via diminuita, fino all’adozione formale del gold standard. Il gold standard sopravvisse, con molte modifiche fino al 1971.
Abraham Lincoln, autorizzò nel 1862, l’emissione di valuta a nome del governo Federale, valuta che era supportata dal dollaro spagnolo, durante la guerra di secessione americana. Queste banconote, conosciute come greenbacks, per il colore verde del retro, diedero inizio alla tradizione statunitense di stampare la valuta in verde. Contrariamente alle altre nazioni tutte le banconote statunitensi, sono state stampate con lo stesso colore per la maggior parte del XX secolo. Per aumentare la quantità di moneta circolante (in particolare al fine di ridurre i “silver certificate” e lasciar spazio ai Federal Reserve), in un’economia in espansione, il 4 giugno 1963, il presidente John Fitzgerald Kennedy firmò l’ordine esecutivo 11110, che dava al Ministero del Tesoro il potere “di emettere certificati sull’argento, contro qualsiasi riserva d’argento, che erano nel Tesoro”. Dopo l’assassinio del Presidente Kennedy, l’ordine esecutivo 11110 cadde in disuso, e tutte le banconote emesse dal governo furono man mano ritirate dal mercato. Il 13 maggio 2003, la Federal Reserve annuncia l’introduzione di una banconota da 20$ a colori (la prima dal 1905). La scelta è dettata dalla necessità di contrastare la crescente contraffazione.
Le nuove banconote sono entrate in circolazione il 9 ottobre 2003.
Altre banconote da 10 $ e 50 $ sono state introdotte nel 2004 e 2005, ognuna con differenti schemi di colori.
Sterlina inglese
Il nome “sterlina” deriva dall’espressione pound of sterling silver, che indica una quantità pari a una libbra di argento, particolarmente puro (una lega al 92,5% di argento e 7,5% di rame, lega detta appunto argento sterling), alla quale era legato il suo valore. Mentre in inglese si omette solitamente la parola sterling del nome della moneta, lasciando solo la parola pound (letteralmente, ‘lira’ o ‘libbra’), in italiano si omette invece la parola lira (che potrebbe portare a confusioni con la vecchia lira italiana), lasciando solo la dizione sterlina.
Il simbolo adottato per la sterlina è £, derivato dalla L iniziale (corsiva) del latino Libra, quando la parola pound ha il significato di libbra come unità di peso (pari a 454 grammi) si abbrevia invece con la sigla lb. Dal 1880 al 1914 il cambio è stato regolato dal sistema aureo (gold standard), e la sterlina è divenuta la principale moneta di scambio nel commercio internazionale. All’inizio della prima guerra mondiale (Currency and Bank Notes Act, 1914, del 6 agosto 1914) il Tesoro britannico poté emettere biglietti di Stato (currency notes), convertibili in oro presso la Banca d’Inghilterra. Con la stessa legge si sospendeva l’obbligo di copertura dell’emissione di biglietti di banca. L’abbandono della riserva aurea, consentì di espandere l’offerta di moneta, per finanziare la spesa militare, aumentando il debito pubblico e l’inflazione. Il gold standard non venne quindi sospeso de iure, ma scoraggiato, tramite provvedimenti in via amministrativa, che rendevano difficile l’acquisto e la vendita d’oro, e tramite il rifiuto, per motivazioni patriottiche di esportare oro da parte dei dealer londinesi. Le monete e le banconote prodotte in Inghilterra hanno corso legale in tutto il regno e nelle dipendenze della Corona. Diversamente dalla generalità degli Stati, tuttavia, il Regno Unito non ha mai emanato una legge che centralizzi l’emissione valutaria, per questo motivo varie banche private in Scozia e in Irlanda del Nord, e i governi delle dipendenze della Corona, coniano monete o stampano banconote destinate ai propri specifici territori, ma che occasionalmente circolano anche in Inghilterra.
Dollaro Australiano
Il dollaro australiano è la valuta ufficiale dell’Australia, e dei diversi territori dipendenti dell’Australia (isola di Natale, isole Cocos (Keeling), Isole Heard e McDonald, isola Norfolk), ma anche delle Kiribati, delle Tuvalu e di Nauru, tre stati indipendenti.
Il dollaro australiano è diviso in 100 cent, è stato introdotto il 14 febbraio 1966, non solo per rimpiazzare la sterlina australiana (già da tempo distinta dalla sterlina inglese), ma anche per introdurre il sistema decimale. Robert Menzies, avrebbe desiderato chiamare la valuta Royal, e vennero proposti anche altri nomi come l’Australe.
Fin dagli anni 1980, le banconote australiane sono fatte di plastica, per la precisione polipropilene. Hanno una «finestra» trasparente con una immagine semi-olografica, come misura di sicurezza contro la contraffazione. La prima di queste fu una banconota sperimentale da 10 $, che mostrava uno scenario aborigeno. Le banconote australiane furono le prime al mondo con queste caratteristiche. Precedentemente venivano stampate su carta.
Tutte le banconote sono prodotte dalla Banca Nazionale dell’Australia.

Dollaro Canadese
Il dollaro canadese (simbolo: $), in inglese: canadian dollar, in francese: dollar canadien) è la valuta del Canada. È suddiviso in 100 cent. Il dollaro è stato in vigore per la gran parte della storia del Canada.
Il Canada, decise di usare il dollaro al posto della sterlina inglese a causa della diffusione del dollaro spagnolo nel Nord America, fra il XVIII e l’inizio del XIX secolo, e a causa della standardizzazione del dollaro statunitense. La regione corrispondente all’odierno Québec, in particolare, favorì il dollaro (la Banca di Montréal che emise banconote in dollari nel 1817), mentre le colonie atlantiche, che avevano legami più forti con la Gran Bretagna erano meno entusiaste. Le Province del Canada dichiararono che tutti i conti sarebbero stati tenuti in dollari il 1º gennaio 1858, e ordinarono l’emissione dei primi dollari canadesi ufficiali nello stesso anno. Le colonie, che si sarebbero in seguito unite nella Confederazione Canadese, adottarono progressivamente un sistema decimale negli anni seguenti. Infine, il governo passò lo Uniform Currency Act nell’aprile 1871, sostituendo, le valute delle varie province con un dollaro canadese comune a tutte. Il gold standard fu abolito definitivamente il 10 aprile 1933.

Dollaro Neozelandese
Il dollaro neozelandese è la valuta ufficiale della Nuova Zelanda e delle Isole Cook. Venne introdotto nel 1967 per sostituire la sterlina neozelandese, e passare al sistema decimale.
Prima del 30 aprile 1990, erano in circolazione anche monete da 1 e 2 centesimi, che vennero ritirate suscitando qualche controversia. Ad ogni modo, le moderne transazioni (carte di credito, assegni, ecc.) non richiedono necessariamente importi multipli di 5 cent, e i neozelandesi si sono adattati rapidamente al cambio.
La mancanza di monete da 1 e 2 cent, implica che i pagamenti in contanti vengono arrotondati ai 5 cent più vicini.
Le banconote neozelandesi, dal 1999, vengono stampate su polimero plastico invece che su carta convenzionale.
Tra i principali vantaggi del nuovo materiale figurano la difficoltà di contraffazione e la resistenza all’acqua.

Peso Messicano
Il peso messicano è la moneta ufficiale del Messico.
Il peso è stata la prima moneta al mondo a utilizzare il simbolo “$”, prima ancora del dollaro statunitense.
Il simbolo del peso messicano è $, oppure Mex$ per distinguerlo dal dollaro statunitense.
Prima della rivalutazione del 1993 era usato il codice “MXP”.
Il peso è suddiviso in 100 centavos, rappresentate dal simbolo ¢. Il termine peso deriva dalla corrispondente parola spagnola peso (con lo stesso significato in italiano).

Franco Svizzero
Fino al 1798, l’emissione di moneta era di competenza di cantoni e di decine di altre autorità, molte delle quali di origine medioevale. Con la creazione della Repubblica Elvetica per opera dei francesi, per la prima volta un’unica moneta, prese il nome di Franco, e fu usata in tutta la Svizzera. Fu scelto il sistema monetario che era già in uso a Basilea, Soletta e Berna.
Tra il 1803 (Atto di Mediazione) e il 1848, il diritto di emettere moneta tornò di nuovo ai singoli Cantoni, ma con la Costituzione svizzera del 1848, fu attribuito, solo alla Confederazione il diritto di battere moneta. Le nuove monete cominciarono ad essere coniate e a circolare dal 1850, sostituendo le monete cantonali e regionali.
Dopo un breve periodo iniziale in cui le monete furono coniate in Francia, alle zecche di Parigi e Strasburgo, i franchi svizzeri furono coniati in Svizzera, dalla Zecca della Confederazione Svizzera con sede a Berna.
Il valore del franco svizzero fu fissato in parità con il franco francese. Il nuovo franco svizzero sostituì le diverse monete dei singoli cantoni. Il vecchio franco, che circolava in gran parte dei cantoni, fu valutato a circa 1½ di nuovi franchi.
La Svizzera fu uno dei membri fondatori dell’Unione monetaria latina, nel 1865. Gli stati aderenti definirono peso e titolo, per le loro monete in argento e oro. Per questo motivo in Svizzera circolarono come mezzi di pagamento, anche le monete d’oro e d’argento di Francia, Belgio, Italia e Grecia e in seguito anche di altri stati. Le monete in argento valevano 1/2, 1, 2 e 5 franchi; quelle in oro, valevano 10, 20 e 100 franchi. Esistevano inoltre monete da 1, 2, 5, 10 e 20 centesimi. L’Unione monetaria latina fu infine sciolta nel 1927.

Yen Giapponese
Lo yen fu introdotto dal governo Meiji nel 1872, in un sistema monetario simile a quello europeo, e sostituì il sistema monetario eccessivamente complesso del periodo di Edo. La nuova legge monetaria del 1871, introdusse un sistema di suddivisione decimale; la valuta viene così suddivisa: yen (1), sen (1/100), e rin (1/1 000). Le monete diventano rotonde e di metallo come in occidente. (Il sen e il rin furono ritirati dalla circolazione nel 1954). Quando si indica una grande quantità di yen, si usa la cifra man (che significa «dieci mila») che corrisponde a 10 000 yen (ad esempio 100 000 yen per i giapponesi sono 10 man yen). Lo yen è legalmente definito come 0,8667 troy once (26,956 g) di argento. La legge ha inoltre spostato il sistema valutario Giapponese nel sistema aureo.

Rublo
Con la riforma valutaria del 1704, Pietro I standardizzò la moneta da un rublo a 28 grammi di argento. Mentre le monete da un rublo erano principalmente d’argento, a volte furono coniate in oro ed alcune monete, nel diciannovesimo secolo, erano di platino. Il rublo d’oro introdotto nel 1897, era uguale a 0,774235 g di oro. Il rublo sovietico del 1961 era formalmente uguale a 0,987412 g di oro, ma lo scambio con l’oro, non fu mai a disposizione per il grande pubblico. I rubli non sono più collegati ad una parità aurea.
Le monete da 10 rubli sono talvolta informalmente chiamate červonec, poco diffusa, mentre lo è di più la banconota con lo stesso valore. In precedenza c’è stata una moneta in oro da 3 rubli.
La carta-moneta russa è attualmente stampata dalla azienda di stato Goznak a Mosca, organizzata il 6 giugno del 1919, ed ha continuato a funzionare da allora. Le monete sono coniate alla zecca Monetnyj Dvor, che si trova nella Fortezza di Pietro e Paolo a San Pietroburgo, ed è in funzione dal 1724, ed a Mosca.
Nel novembre del 2004, le autorità di Dimitrovgrad, nell’Oblast’ di Ul’janovsk, hanno eretto un monumento di cinque metri al rublo.

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