Conversione in legge del decreto-legge 21 dicembre 2023, n. 200, recante disposizioni urgenti per la proroga dell’autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle autorità governative dell’Ucraina.

26 gennaio 2024: approvato
31 gennaio 2024: approvato definitivamente. Legge

Decreto Legge Promulgato dal Presidente della Repubblica SERGIO MATTARELLA

Meloni, Presidente del Consiglio dei ministri

Tajani, Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale

Crosetto, Ministro della difesa

Guardasigilli: Nordio

Art. 1 della Legge:
Proroga di termini in materia di cessioni di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari

  1. È prorogata, fino al 31 dicembre 2024, previo atto di indirizzo delle Camere, l’autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle autorità governative dell’Ucraina, di cui all’articolo 2-bis del decreto-legge 25 febbraio 2022, n. 14, convertito con modificazioni dalla legge 5 aprile 2022, n. 28, nei termini e con le modalità ivi stabilite.

Gli aiuti Militari sono stati quindi ufficialmente prorogati, non senza dei mal di pancia..

La Camera così ha APPROVATO

Dati in formato tabellare

PRESENTI 260

VOTANTI 260

ASTENUTI 0

MAGGIORANZA 131

FAVOREVOLI 218

CONTRARI 42

Due frasi che ritengo espressive tra le dichiarazioni di diversi Parlamentari:

Deputato 1: “siamo di fronte ad un escalation militare, siamo passati dai giubotti anti proiettili ai carri armati.”

Deputato 2: “Mi dica se non forniamo le armi all’Ucraina cosa succede?”

Posizioni nettamente contrarie tra i due Parlamentari, la Legge è stata approvata e quindi fino al 31 dicembre 2024 continueremo a fornire le nostre armi all’Ucraina.

L’Italia come mediatore tra Russia e Ucraina: un’occasione mancata? Riflessioni sul ruolo del Parlamento Europeo

Domanda:

L’astensione dell’Italia dall’invio di armi all’Ucraina e dall’emissione di sanzioni contro la Russia, assumendo un ruolo di neutralità, avrebbe potuto accrescere la sua efficacia come mediatore nel conflitto? Sarebbe stato possibile aprire un varco per la conciliazione tra le due nazioni? In che modo il Parlamento Europeo avrebbe potuto agevolare questa ipotetica neutralità italiana?

La possibilità di un ruolo di mediazione neutrale dell’Italia solleva questioni complesse e controverse. Esploriamo i potenziali benefici e gli ostacoli di questo scenario, considerando il ruolo che il Parlamento Europeo avrebbe potuto giocare nel favorirlo.

Vantaggi di una potenziale neutralità italiana:

  • Posizione di equidistanza: L’astensione da azioni militari e sanzionatorie avrebbe potuto conferire all’Italia un’immagine di imparzialità, facilitando la fiducia di entrambe le parti.
  • Canale di comunicazione aperto: Mantenendo un dialogo aperto con Russia e Ucraina, l’Italia avrebbe potuto fungere da ponte per la comunicazione e la diplomazia.
  • Esperienza diplomatica: L’Italia vanta una ricca storia di mediazione in conflitti internazionali, potendo mettere a frutto la sua esperienza per facilitare il dialogo.

Ostacoli ad una potenziale neutralità italiana:

  • Complessità del conflitto: Le posizioni diametralmente opposte di Russia e Ucraina.
  • Sfiducia reciproca: L’attuale clima di tensione e ostilità tra le parti rende difficile la costruzione della fiducia necessaria per una mediazione efficace.
  • Pressione da parte degli alleati: L’appartenenza di Italia a NATO e UE, che hanno assunto posizioni dure contro la Russia, potrebbe limitare la sua autonomia di azione.

Il ruolo del Parlamento Europeo:

Il Parlamento Europeo, pur non avendo poteri esecutivi diretti, avrebbe potuto giocare un ruolo significativo nel favorire la neutralità italiana:

  • Promuovere il dialogo: Il Parlamento avrebbe potuto incoraggiare il governo italiano a perseguire attivamente la diplomazia e la mediazione con Russia e Ucraina.
  • Riconoscere la specificità italiana: Il Parlamento avrebbe potuto sottolineare la storia e le relazioni dell’Italia con entrambe le nazioni, sostenendo la sua potenziale idoneità come mediatore.
  • Premere per soluzioni flessibili: Il Parlamento avrebbe potuto sollecitare l’Unione Europea a considerare soluzioni che permettessero all’Italia di assumere un ruolo neutrale senza compromettere la coesione europea.

Sebbene l’ipotesi di una mediazione neutrale italiana offra spunti interessanti, il suo successo è altamente incerto e dipendente da molteplici fattori. Il Parlamento Europeo, con il suo ruolo di promotore del dialogo e della cooperazione, avrebbe potuto giocare un ruolo significativo nel favorire tale scenario, pur dovendo tenere conto delle complesse sfide e degli ostacoli insiti nella situazione.

È importante sottolineare che sono ipotesi e riflessioni e non vi è intenzione di esprimere giudizi o suggerire o soluzioni.

La situazione in Ucraina è estremamente complessa e richiede un approccio ponderato e multiforme da parte di tutti gli attori internazionali.

Continua la lettura con l’Analisi di Paola V.

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