La crisi del 1929 ha segnato un punto di svolta nella storia economica globale, provocando un profondo sconvolgimento in diversi settori e portando alla disoccupazione di milioni di persone in tutto il mondo. Questo articolo si propone di esplorare le cause, gli effetti e le lezioni apprese da questa crisi senza precedenti, che ha avuto un impatto duraturo sulla società e sull’economia mondiale. Meglio conosciuta come la Grande Depressione, è la grande crisi economica che ebbe inizio con il crollo della Borsa di New York il 24 ottobre 1929 (il cosiddetto “Giovedi nero“) e terminò dieci anni dopo.

Negli anni 20 l’America ha raggiunto un enorme successo industriale. Negli anni Venti del Novecento l’economia viveva una grande crescita. Le industrie si espandevano e avevano bisogno di quantità di manodopera sempre maggiori, non esisteva più disoccupazione e una massa enorme di impiegati e operai acquistava e acquistava allargando a dismisura il mercato interno.

Ciò porto a una corsa ai titoli nel 1928 ci fu una crisi di sovra produzione che porto  i grafici a rialzo. Sembrava che questo buon periodo non avesse fine e crisi. Tutti erano fiduciosi e iniziarono a comprare azioni delle aziende quotate in borsa. Le compravano i ricchi finanzieri da ogni parte del mondo, ma anche una massa di piccoli risparmiatori, che in pochi anni riuscirono a moltiplicare il denaro investito all’inizio.

Questa forte crescita così rapida non sarebbe durata per molto. Infatti il 24 e il 29 ottobre ci furono i due giorni neri per Wall Street. Nella Borsa di New York si scambiarono 13 milioni di titoli e anche nei giorni successivi le vendite continuarono. Questa corsa alle vendite causò un repentino crollo dei valori dei titoli a causa della continua vendita di titoli azionari, che provoca un deprezzamento, colpendo l’economia statunitense e non solo.

Il 1929 e il 1933 fu un periodo  di grossa crisi per gli istituzionali. Fallirono più di 5000 banche e oltre 100.000 imprese. Nel 1932 inizio il periodo della grande depressione, che ebbe conseguenze nel resto del mondo. Le tasse della dogana vennero notevolmente aumentate.

Era il panico più totale! Nei giorni immediatamente seguenti i risparmiatori chiesero alle banche la restituzione del loro denaro, ma nessuno potè rientrare in possesso dei propri soldi, perché le banche avevano perso tutto e non avevano più denaro liquido. La gente si impoverì gravemente e anche il resto del mondo subì danni. La Nazione più colpita fu la Germania dove il sistema bancario collassò. Il crollo dell’economia tedesca e la conseguente diffusione della disoccupazione costituirono due elementi fondamentali per la propaganda del Partito Nazista di Adolf Hitler che salirà al potere nel 1933, per questo, si ritiene che la crisi abbia avuto una parte nella seconda Guerra Mondiale.

Erano tutti in crisi. Dai piccoli risparmiatori e i finanzieri, le cui azioni ormai non valevano più nulla; alle imprese che non possedevano più capitale fino alle banche che avendo prestato denaro a chiunque non possedeva più alcuna liquidità. Le imprese tagliavano personale senza alcun preavviso, gli agricoltori non avevano più clienti e i liberi professionisti non avevano clienti. Nei Paesi dell’Europa occidentale e centrale, le cui economie erano fortemente interconnesse con quelle degli Stati Uniti d’America; nei Paesi esportatori di materie prime industriali e di prodotti dell’agricoltura che subirono il crollo dei prezzi sui mercati internazionali. Tra questi: l’India, l’Argentina, il Brasile, l’Australia.

Per uscire dalla crisi, il presidente degli Stati Uniti Franklin Delano Roosevelt programmò un importante intervento dello Stato nell’economia, la New Deal . Nel 1932 adottò misure di controllo sulla borsa e sulle banche e si propose di far crescere la domanda e di diminuire la disoccupazione promuovendo grandi opere pubbliche.

Flavia Gega

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